Uniti contro il melanoma

Melanoma, una parola da usare al plurale

tipi di melanoma - associazione insieme con il sole dentro

Tutti abbiamo letto o sentito pronunciare la parola “melanoma” almeno una volta nella vita. Tutti sappiamo, per sommi capi, che si riferisce ad un tumore della pelle

Ma solo chi l’ha conosciuto per esperienza diretta ha familiarità con i tecnicismi che ruotano intorno a questa patologia. Come tutte le cose, non ce ne interessiamo finché non ci toccano personalmente. E così pochi sanno che il melanoma comprende in realtà una classe di tumori, per certi aspetti molto diversi tra loro.

Innanzitutto non colpisce soltanto la pelle: può interessare anche l’occhio, le mucose e i genitali, sebbene la forma più diffusa sia senza dubbio quella cutanea.

Melanoma cutaneo: origine e tipologie

Il melanoma cutaneo può generarsi sia a partire dalla pelle integra, sia a partire da una macchia solare preesistente o da un neo, congenito o acquisito. 

Ne esistono 4 tipologie:

Melanoma a diffusione superficiale. È la forma più comune e rappresenta circa il 70% di tutti i melanomi. Nelle donne si manifesta più frequentemente sugli arti inferiori, mentre negli uomini sul tronco. Una zona che riguarda entrambi i sessi è la parte superiore della schiena. Esordisce come una macchia piatta o leggermente in rilievo, con bordi irregolari e colore non uniforme. Tende a espandersi in orizzontale e a diventare più spessa con il trascorrere del tempo. 

Lentigo maligna. È comune fra le persone anziane ed è provocato da un’eccessiva esposizione al sole. Si presenta, infatti, in zone del corpo cronicamente colpite dai raggi solari, come la pelle del viso (soprattutto guance e fronte). Rappresenta circa il 5-15% dei casi totali di melanoma, con un aumento dell’incidenza registrato negli ultimi due decenni. 

Appare in forma di macchie marroni e brune, puntellate da zone più scure che si propagano sull’epidermide in modo irregolare. In alcuni casi le lesioni possono essere di colore bianco o rosso. Esordisce in maniera subdola, con chiazze rosse iperpigmentate di piccole dimensioni, che tendono ad allargarsi con il passare del tempo. La diagnosi precoce è spesso difficile, perché nella fase iniziale la lentigo maligna può essere confusa con altri disturbi meno gravi e quindi sottovalutata.

Melanoma lentigginoso acrale. Si sviluppa sotto le unghie, sulle piante dei piedi o sui palmi delle mani. Si tratta di zone periferiche e piuttosto “nascoste”, per cui è da sfatare la convinzione secondo cui il melanoma può essere provocato solo dai raggi solari. 

Anche questa forma potrebbe passare inosservata ed essere diagnosticata in ritardo, poiché somiglia ad una ferita o un livido di colore olivastro. Il campanello d’allarme deve scattare in presenza di una macchia sulla pelle che non va via o di una striscia nera sull’unghia che compare senza aver subìto alcun trauma.

Melanoma nodulare. È la tipologia più aggressiva e costituisce circa il 10-15% di tutti i casi di melanoma. Colpisce entrambi i sessi, con una maggiore prevalenza nei maschi di età superiore ai 50 anni. Di solito compare su tronco, collo e testa e ha l’aspetto di una protuberanza dal colore blu o rossastro.

Si evolve molto rapidamente e può estendersi ai tessuti profondi già nelle prime fasi. Proprio per la velocità con cui si sviluppa viene diagnosticato tardivamente, spesso con esiti nefasti: si stima che quasi la metà dei decessi dovuti al melanoma cutaneo sia da imputare proprio alla forma nodulare. 

Anche il melanoma oculare comprende diverse tipologie, in base alla sede esatta in cui si sviluppa.

I melanomi oculari primitivi più frequenti sono quelli che originano dal tratto uveale, che comprende l’iride, il corpo ciliare e la coroide. Di melanoma coroidale abbiamo già parlato sul nostro sito, ospitando la storia di Gemma.

I melanomi dell’occhio rappresentano il 2% di tutti i tumori oculari e si dividono in melanomi della coroide (85% dei casi), melanomi dei corpi ciliari (10% dei casi) e melanomi dell’iride (5% dei casi).

Sapere che il melanoma può svilupparsi in varie parti del nostro corpo e conosce diverse “modalità” per farsi strada, dovrebbe renderci ancora più attenti alla prevenzione e all’importanza di attuarla correttamente. Oggi il 90% dei melanomi guarisce ma una persona su 5 ha meno di 40 anni. Se i casi tra i giovani sono in aumento, la colpa è soprattutto delle cattive abitudini, come l’esposizione alle radiazioni ultraviolette (naturali e artificiali), i cui rischi sono ancora ampiamente sottovalutati.

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